mercoledì 1 settembre 2010

Le altre poesie

Il gatto

Io mi auguro di avere in casa mia
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio fra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.

G. Apollinaire

lunedì 23 agosto 2010

La poesia vincitrice della 3a edizione

Vita quotidiana

Massimo, mi pulisci quelle scarpe
che i bambini hanno tutte imbellettate
del fango dei giardini di Milano?
Luisella, sono già nella scarpiera:
l'ho fatto ripensando al 7 maggio
del millenovecentosessantuno,
quando ti dissi che ti avrei onorato
per tutti i giorni della nostra vita.
Non te lo sto dicendo ad alta voce
perché persino a me suona ben strano
che la spazzola e il lucido da scarpe
cantino gloria a Dio nel matrimonio.

Anonimo (Italia nord-occidentale, XXI secolo)

lunedì 5 luglio 2010

Poesia a Vaprio d'Adda - 3a edizione.

Si terrà sabato 17 luglio, a partire dalle 18, la terza edizione di Poesia a Vaprio d'Adda.

Fra le novità di quest'anno la richiesta ad ogni partecipante di portare con sé una poesia, frutto della propria ispirazione o delle proprie letture. Il tema: la realtà quotidiana. Di qui si partirà per costruire insieme un momento di scambio culturale e non solo.
Torneranno inoltre alcuni ingredienti già sperimentati nelle passate edizioni: autorevoli interventi letterari ed un proseguimento di serata fra griglia e specialità provenienti da diverse cucine "familiari".
Vi aspettiamo!

lunedì 28 giugno 2010

Le poesie della 2a edizione

poesie di Cesare Fumagalli


Saranno i nostri figli

Saranno i nostri figli
a raccogliere i nostri ricordi,
a cucire le nostre mostrine,
a portarci i fiori del loro credo
e del nostro.
Già raccolgono i miei quadri,
già timidamente
vogliono penetrare
in quello che so.
Figli, dono di Dio,
sarete siepi monde,
sarete cespugli fioriti.
Una spalliera di rose
mi è nata vicino:
profuma nei fiori,
profuma di ieri e di domani.
(9 maggio 1974)


Dolce presagio

Quando eravamo fanciulli,
o dolce anima mia,
chi era che prima il torrente
passava, saggiando, e poi via?
Io ero, o anima mia!
Così il passo supremo
io voglio farlo per primo
e dirti: non duole, non tremo,
o dolce anima mia.
Vorrei morire sereno
e dirti "ti attendo lassù".
Un balzo sopra il ruscello,
tu un grido, un abbraccio
e non più.
Sembrerà l'acqua di ghiaccio
un tiepido nastro d'argento,
di là, la man nella mano
saremo stretti nel vento.
Io... "mia"! Tu... "mio"!
Abbracciati nel nome di Dio.
(febbraio 1974)

Adda

Ti osservo, Adda ridente,
tra valli verdi, scoscese,
scorrere lento e possente
e aprirti ad ampie distese

di campi ubertosi ed opimi.
L'acqua tua porta smorzato
il gelo dei ghiacci tuoi primi,
e un sentire di monti fatato.

Ti guardo, Adda, sorridere
sotto il barbaglio del sole
e parmi che vogliano arridere

ai miei placidi, fulgidi sogni
dalle rive fiorite di viole,
le benefiche fate e gli gnomi.
Ti guardo rubesto in fragore
cozzar tra le moli abbattute
del castello di Trezzo e il romore
raggiunge le alte volute

dei ponti di ferro bruniti.
Più oltre a Cassano imperiosa
par d'udire sommessi nitriti
dove l'urlo un poco si posa.

Ezzellino ancora galoppa
ne la piana tetra, funesta,
verso l'acqua del fiume che intoppa

nei cespugli e nei moli d'arena;
e interroga l'acqua rubesta
"Fammi uscire, o Adda, di pena!"

Or ti guardo di nuovo pacata
fluire tra i pioppi attillati;
nel meriggio pare dorata
la rena dei bordi affossati.

Le ville guardano ai monti
con vetri tutti barbagli,
alla piana verde dei fonti,
del cielo agli azzurri spiragli.

Leonardo ha qui le iridate
campagne ritratto dal vero,
qui ha appreso le tinte sfumate;

a Gioconda sul placido viso
ha con questo colori davvero
soffuso l'ambiguo sorriso.