mercoledì 1 settembre 2010

Le altre poesie

Il gatto

Io mi auguro di avere in casa mia
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio fra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.

G. Apollinaire


Meriggiare pallido e assorto

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
m entre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
 
E. Montale
 
 
Il sabato del villaggio
 
La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

G. Leopardi


O De Pulce

Un punto c'è
in cui il parassita
s'insanguina.
Non riesce
a convertire
lo schema del succhio
e dilata
il proprio corpo
arrotolandolo.
Si spaventa si
fa schifo.
L'odore del pesce
non l'abbindola
a un punto certo
cessa la predica
al capone
cappello.
E comincia
a lallare
una sua nuova novella
leccando
ferite
profonde
feritoie.

D. Guido

Leggera poesia

Leggere, leggere, leggere poesia
e poi non riuscire più nemmeno
a pensare, a parlare, ad agire
con toni più piani, da prosa.
Sforzarsi - ma perché poi? -
di scacciar le rime e i vari accenti.
Ma arrendersi, e senza uscir sconfitti,
alla bellezza vispa
ad una gioia birichina
a una parola ingenua
che traballi un po' per gioco
e non s'indigni
non si vergogni
di brilli umani inciampi.
Abbassar la guardia
e lasciarsi contagiare
da un parlar bizzarro
che sulla carta muta
si sentirebbe intrappolato.

A. Fumagalli


L'elemosina

Gettò il bimbo il suo soldino
nel cestino
della messa.
Il bimbo era piccino
e piccino era il soldino,
ma suonò si forte e chiaro,
con rintocco più argentino,
che un angelo assopito
in cima a un capitello
levò il capo
e ad ali piane
volo giù verso il cestello.
Prese il soldo con le dita
e lo pose in capo al tempio
e così nasce il rosone
tutto luce e iridescenza.

C. Fumagalli


I falsi-bugiardi del Naviglio

I falsi-bugiardi del Naviglio

che somigliano ad acque infette
e sono banderuole ferite
dalla confusione e dal freddo;
i falsi-bugiardi che seminano zizzania ovunque,
in quella palandrana di desiderio
che sono le loro sconfitte;
queste donne amalgamate con i loro panni
mi hanno fatto perdere la virtù della vita
e il giaggiolo del canto.
Il fiore di gaggìa che entrava dalla finestra
si è spento come la morte di un uomo
che mi ha preso tra le sue braccia,

trovandomi bella e ardita come le mie parole.
Ho perso un braccio nella fatica di vivere,
l’unico braccio che aveva carezzato la luna,
levato in mezzo a questo assurdo fragore
per cercare l’aiuto di lui
su di me premuto contro la fede,
premuto contro l’amore,
soli come firmamento taciuto.
Ho cercato negozi in queste aree infami
dove il vento riporta calunnie
insieme alle mie catene;
gente che arde per pochi soldi,
donnette primordiali
che trovano nell’occhio di una vetrina
gli sguardi sepolti dell’ignoranza,
gente che ricama quadri di atroci sconfitte
dove la sconfitta ragiona nell’alba,
e persone che tagliano le sottane
con forbici di dolore.
E tutti in questo pavimento di morte
vorrebbero vedere atterrata la maggiore nemica
che vedono sul volto mio
e sul volto di tutti,
che è la morte che gira sul fianco
di giorno e di notte

in attesa che la preda viva di sola aria,
torni nel vento come la cicala ferita
a tessere mandole d’amore.

A. Merini


Un nome

Il fiume è assetato di vita.
Sopra il tuo corpo l'acqua s'è richiusa,
e sorregge, senza inghiottirlo, un nome
che hai liberato in un soffio, dal cuore,
perchè non morisse con te.
L'ultimo fremito della tua vita
fa vibrare cerchi nell'acqua.
Il nome è un'eco azzurra.

Neve di Natale

Scende, con la purezza
delle cose celesti,
col lucente biancore
delle cose candide
che profumano d'innocenza.
Sovrasta, con la superiorità
leggera delle cose belle.
Porta, come fredda benedizione,
l'annuncio del Natale.


Rainbow colors

It's raining without sunshine
that feels like the worst mirror of mine
but I await a rainbow
without much faith to show.

Maybe color feels
the rain is getting me so dark
there's no contrast inside me
I'm only feeling bad.

Let's come in the sunshine
get along being a friend of mine
it will change all some day
we'll get along anyway.
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I know I'm not unkind
I know I'm not really bad
I just hurt myself
do good to others I get mad.
I just won't to continue believing
in what stuff they say
I only wanna freedom
from this home prison
I must away
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I'd like to know you better
I'm watching for a sunshine
sparkling fire like me
I don't need someone wha has a seed

I never know right love & forgiveness
I have to take away my fear

I'd like to listen to you now, as often as I could
I'll try to read your mind

I have to know to give some trust, if only I would
I never will give you for lost.

Zighetta Free Style


E' in arrivo una perturbazione
Da noi è in arrivo dalla tua Britannia
una perturbazione: all'aria calda
stagnante insopportabile dei giorni
scorsi in un attimo si sostituisce
aria di pioggia, per un improvviso
vento forte tremendo che solleva
tende e coperte dai tavoli e sbatte
porte e finestre; subito si corre
a chiudere di qua e di là, a riporre;
poi in una stanza non senza emozione
tutti ci si raccoglie, muti oppure
con due o tre occhiate e sorrisi d'intesa
in attesa del compiersi di eventi
troppo di noi più grandi e ognuno spera
che non sia ancora la fine del mondo
una guerra un diluvio un'esplosione
Oglianico, 28 luglio 1985
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Non fare niente
I bambini non sanno mai che fare.
Vedo madri e la nonna costernate
che avanzano proposte lunghi elenchi
di attività possibili, bocciate.
Passo di là per caso e anch'io impotente
assisto a questa scena deprimente.
Inascoltato tuttavia mi azzardo
a suggerire che non fare niente
è forse l'esperienza più importante
che ci sia nella vita, il mio consiglio
è proprio di imparare ad annoiarsi
con grazia per scoprire che nell'ozio
più assai che nel lavoro è produttiva
se mai dell'uomo l'ingegnosità:
si può guardare il cielo la natura
i suoi colori e più che consumare,
come piace alla gente di quest'epoca,
finalmente si può meglio creare.

Oglianico, 30 giugno 1987

Pasqualino Siano


La voce del vento

Udir lei
un usignuolo pare

che dai frondosi rami
il dolce canto emani

mentre, sotto, il vento
rincorrendo sale

le dolci note...

.... e par che del suo

voglia farne un suono uguale.

Adriano


Haiku (brevi componimenti giapponesi)

Matsushima ya  Aa matsushima ya  Matsushima ya
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Furuike ya  Kawazu tobikomu Mizu no oto


Addio

D'erica questo ramo ho colto.
Ricordati l'autunno è morto
in terra non ci rivedremo più.

D'erica ramo odor del tempo
e ricordati che io t'attendo.

G. Apollinaire


Oltre il lontano

Lontano lontano
oltre Milano
oltre i chilometri
e i binari del tram
Lontano lontano
oltre l'acqua corrente
e l'elettricità
là voglio arrendermi
in braccio a una musica
che chiude il discorso
delle affinità
forte petomane
scritte dal diavolo
in sfregio evidente della
civiltà
Forse tu non mi amerai
mi incontrerai
sorvolerai
ma non mi amerai
La luna la luna
degli ululati
lascia ai poeti
della classicità
Là voglio arrendermi
in braccio a una musica
che chiude il discorso
dell'umanità.

L. M.


La straordinarietà del viver quotidiano

Ogni mattina può sembrare uguale,
con tutta la routine che c'è da sbrigare;
ma se la cura e l'attenzione vuoi incrementare
quell'ordinarietà non resterà tale e quale!

Le piccole accortezze,
merlate di delicatezze,
posson il tuo cuore scaldare
e a una consapevolezza farti arrivare!

La silenziosa e anonima attenzione
è la più bella forma d'amore;
vuole solo donare
per un sorriso farti fare.

Alla mia mamma
e al suo amor che non inganna;
a una presenza che non tradisce,
ma spesso ti stupisce.

Alla sua semplicità
che resta senza età.
Alla sua abnegazione
che fa vivere l'ordinario
con amorosa dedizione.

S. C.

2 commenti:

  1. http://a3.l3-images.myspacecdn.com/images02/148/0dcf7f1d1c314543870c0cff6c2e7dd0/l.jpg
    ecco una foto!

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  2. e un'altro ricordo di questa magnifica serata!
    http://a4.l3-images.myspacecdn.com/images02/149/8f436582206f4cae9b6b373a21b0f762/l.jpg

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